Vecchia leva, nulla muove.

Vecchia leva, nulla muove.

L’odio a cui si sta assistendo in questi ultimi anni-specie sulla scena politica italiana- è la chiara dimostrazione che manca una declinazione sana di essa,che colmi quell’assoluto vuoto, che ognuno attribuisce all’altro, così esponendosi a fallimenti reiterati, per l’assenza di una proposta seria è largamente condivisibile.
Manca un programma adeguato alla sinistra, che-con l’avvento del divisivo Rignanese ha fatto da viatico a Capitan Fracassa. Manca,ovviamente,alla destra che cavalca l’onda della insoddisfazione,fomentando rancori tra gli elettori,tra i quali si scatenano penose guerre tra gli ultimi. Basta andare sui social, basta concentrarsi sulla stampa, per notare come il sentimento dell’odio ha invaso le nostre coscienze. E mentre Freud sosteneva che l’odio è primario e l’amore un tentativo di riparazione, Lacan aggiungeva che l’odio proviene dal rigetto di una padronanza di un qualcosa che poi si rivela illusoria. Da qui l’odio per l’altro che ha coinvolto anche molte teste pensanti. Il migrante, il derelitto,il rom, l’emarginato,sono diventati i bersagli preferiti.Completamente incapace la politica della sinistra,di rispondere a quella forma di angoscia circa privilegi estirpati, dal migrante o dallo straniero, lascia il campo libero ai pifferai,e ora, a Capitan Fracassa di strumentalizzare questa stessa
angoscia per attrarre sempre più consensi.Il terrore di PERDERE certezze,conquiste e benessere ha generato questo folle svolta.E’ bastato un altro millantatore decisionista,dopo Renzi,per cambiare in un breve lasso di tempo soprattutto le comunicazioni di massa. Tutto questo si consuma nella più completa indifferenza di quelle forze politiche che avrebbero dovuto essere accanto agli ultimi, ai bisognosi,ai senza tutele. La nostra Italia non è più terra di accoglienza. Ancora oggi, in piena crisi governativa, vere e proprie faide si fanno la guerra a suon di messaggi, di scritti, di offese, dove chi ferisce di più prevale. E mentre la destra predica e semina odio,afasia,abulia e ignavia connotano quello schieramento che dovrebbe fare FEROCE opposizione. Il Silenzio la fa da padrone;sono paralizzati dal terrore di perdere quelle poltrone,che hanno solo RISCALDATO,in tantissimi. Parole a go-go, ma incapacità assoluta di proporre soluzioni a quell’elettorato che ogni volta, ormai da oltre trent’anni, gli rinnova puntualmente la fiducia, per poi essere sistematicamente disilluso. Inciuci di palazzo, accordi segreti, corse vertiginose da un ufficio all’altro, ora chiedendo consenso, ora chiedendo appoggio. L’importante è che dopo questo grande fermento tutto resti invariato(sono i nuovi GATTOPARDI).Eppure, a questa palude, fa da contraltare tutta una società civile che ogni giorno fa sacrifici immani per esorcizzare le tante angosce e tenta di arginare queste mostruose ondate di odio,che si sono impadronite di tanti,anche quelli con un background di sinistra.Non ci rendiamo conto che ancora conserviamo il grande privilegio del voto,e basterebbe-dopo anni di chimere e sirene, di demagogia sparsa a piene mani,sforzarsi di capire di cosa veramente abbiamo bisogno e avere il coraggio di provare a progettare un futuro,che dia speranze soprattutto alle giovani generazioni,sempre più smarrite.Non c’è il coraggio di produrre un radicale cambiamento. Continuiamo a essere prigionieri dell’angoscia di perdere ciò per cui tanto ci siamo sacrificati. Ma forse ancora non è chiaro che il perseverare in questo atteggiamento,è il modo più sicuro di mettere a repentaglio certezze e conquiste,che non sono mai per SEMPRE.Mettiamo in campo la nostra passione, mettiamo a servizio di tutti le nostre competenze, le nostre abilità, mettiamo a disposizione del bene comune, della collettività il nostro sapere, il nostro entusiasmo. Smettiamola di guardare a miti costruiti sui fallimenti.Proviamo a fare un atto di coraggio, costruendoci il futuro.Proviamo a garantire ai nostri figli la possibilità di rimanere nella loro terra,privilegiando la meritocrazia,ed eliminando privilegi e sinecure.Parliamo senza timore di ambiente, di Sanità pubblica e garantita per tutti. Proviamo a chiedere di modificare e sfoltire la sterminata normativa,che oltre a bloccare e strozzare la piccola e media imprenditoria,fa prosperare il cancro della corruzione.Troviamo la forza di dire alle banche che devono essere sempre più trasparenti.Abbattiamo i muri ma garantiamo soprattutto lavoro e dignità a chi chiede ospitalità nella nostra terra. Lavoro non schiavismo. Difendiamo il diritto alla casa, la prima casa dovrebbe essere un diritto di tutti,senza discriminazioni.Si investa molto di più in istruzione e ricerca,onde far lievitare l’offerta di lavoro.E si creino le condizioni perché ci si avvicini a quel modello solidale e virtuoso,che fece dire al Grande e Compianto Adriano OLIVETTI che un dirigente non può guadagnare dieci volte più del salario di un dipendente.
E’ solo una questione di coraggio.
Le rivoluzioni si fanno con i progetti.
Il nulla ha sempre tuonato da quelle aule. E il nulla porta angoscia. L’angoscia della perdita porta l’odio.

Rosaria Cataletto

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